Cashback di Stato: iniziamo male

 Cashback di Stato: iniziamo male

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Partite le iscrizione al programma che dovrebbe consentire di ottenere un rimborso sugli acquisti effettuati con carte, bancomat e app di pagamento per incentivare i mezzi di pagamento digitale e disincentivare l’utilizzo del contante.

Cashback di Stato: iniziamo male
L’app IO per ottenere il Cashback

Cosa ci si inventa per aumentare l’utilizzo delle carte di credito, di debito e delle app di pagamento digitale per cercare di diminuire il traffico di danaro contante. Così da diversi anni lo Stato italiano cerca di arginare il fenomeno dei pagamenti non tracciati, che non possono essere verificati e ricondotti a persone o scambio di merci e servizi.

Le strategie intraprese fino ad ora puntavano sull’obbligare gli utenti a pagare con la propria carta per importi superiori a determinate cifre ma, quest’anno, si punta al Cashback di Stato, invogliando gli utenti ai pagamenti elettronici attraverso una serie di rimborsi diretti sul proprio conto corrente.
Fin qui tutto bene, se non fosse che, per l’ennesima volta, il sistema digitale impiegato per aderire a tale iniziativa non sia assolutamente dimensionato per gestire l’iscrizione di milioni di utenti che da due giorni tentano invano di registrarsi e sottoscrivere questa opportunità.

Cashback di Stato: iniziamo male
L’infinito caricamento dell’app IO

La stessa sorte era toccata a molte di quelle persone che nel corso dell’estate avevano acquistato una bicicletta o un mezzo elettrico sapendo poi di poter ricevere un rimborso tramite il bonus mobilità e, a causa del mal funzionamento del portale dedicato, erano rimasti a bocca asciutta. Per non parlare del portale dell’INPS crollato miseramente durante la prima giornata di richieste per il bonus Covid, così potremmo menzionare altrettante iniziative che hanno portato il cittadino a scontrarsi con una tecnologia che non risponde come dovrebbe.

Se vogliamo portare avanti la trasformazione digitale è necessario che gli strumenti impiegati funzionino, semplifichino la vita delle persone, permettano il risparmio di tempo e non creino ulteriore nervosismo, frustrazione e sfiducia, soprattutto in un periodo difficile come questo.

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