La scuola italiana entra nella rete della cybersicurezza. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha presentato la nuova Strategia per mitigare la disinformazione online e gli impatti di eventuali attività cyber offensive, un progetto pluriennale che mira a formare docenti, studenti e personale amministrativo sui rischi digitali e sull’uso consapevole delle tecnologie. L’iniziativa, finanziata dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), si inserisce nel quadro della Strategia Nazionale di Cybersicurezza 2022-2026 e prevede tre linee di intervento: sensibilizzazione, prevenzione e formazione.
L’obiettivo è ambizioso: trasformare le scuole in presìdi di sicurezza digitale. Dal 22 ottobre, sulla Piattaforma Unica del MIM, saranno pubblicati materiali informativi dedicati a studenti, famiglie e insegnanti per promuovere comportamenti responsabili online. Le attività di prevenzione, invece, riguarderanno soprattutto il personale delle scuole e del Ministero, che parteciperà a campagne di phishing simulato nel biennio 2025-2026. Lo scopo è riconoscere e bloccare in tempo reale i tentativi di truffa e furto di dati, sempre più frequenti anche nella pubblica amministrazione.
La terza area, quella formativa, punta a rafforzare le competenze digitali del personale attraverso percorsi e-learning strutturati in due moduli: “awareness”, per la conoscenza di base delle minacce informatiche, e “channel”, con esempi reali e storytelling per favorire l’apprendimento esperienziale. In queste settimane, tutti i dipendenti del Ministero stanno compilando il questionario Cyber Skill Assessment, che consentirà di misurare il livello medio di competenze e tarare le azioni future.
La strategia arriva in un momento cruciale. Secondo l’ultimo Rapporto Clusit 2025, in Italia nel solo 2024 si sono registrati oltre 2.300 attacchi informatici gravi, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. Il 28% ha colpito la pubblica amministrazione, e il 9% il settore dell’istruzione, dove il numero di incidenti è raddoppiato in due anni. Le campagne di disinformazione e fake news legate all’attualità o ai conflitti internazionali restano tra le principali minacce, alimentate dall’uso di intelligenze artificiali generative e dalla facilità di diffusione dei contenuti sui social.
Anche a livello europeo il quadro non è confortante: l’Agenzia dell’Unione Europea per la Cybersicurezza (ENISA) segnala che il 68% delle istituzioni pubbliche UE ha subito almeno un tentativo di attacco nel 2024, e il 45% non dispone ancora di piani di formazione continua sul tema. In Italia, tuttavia, cresce la consapevolezza: il 70% dei dipendenti pubblici ritiene “prioritario” aggiornare le competenze digitali, mentre quasi un giovane su due dichiara di non sentirsi preparato a distinguere una notizia vera da una manipolata online (dati Ipsos–Osservatorio Giovani 2025).
“Serve una cultura digitale diffusa e condivisa – sottolinea Nando Minnella, Capo Dipartimento per l’Innovazione digitale del MIM –. Le scuole sono il primo presidio di educazione alla sicurezza, il luogo dove si formano cittadini consapevoli del valore e dei rischi della rete”.
La strategia, che prevede anche una comunicazione mirata per ogni target, rappresenta un passo concreto verso la costruzione di un ecosistema educativo più sicuro e responsabile. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale accelera la diffusione delle informazioni, educare alla verifica e alla difesa digitale diventa un dovere civico. E la scuola, ancora una volta, è chiamata a fare la sua parte.