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SPID a pagamento? Meglio la CIE

Attenzione, c’è una novità che sta facendo discutere parecchio e che riguarda direttamente il nostro amato SPID. Quell’identità digitale che fino ad ora ci ha permesso di accedere gratuitamente a mille servizi online della Pubblica Amministrazione, dal fascicolo sanitario elettronico alla richiesta di bonus, non sarà più del tutto gratis per tutti.

Alcuni dei provider che ci hanno fornito lo SPID finora, come Aruba e InfoCert, hanno deciso di far pagare un canone annuale per il mantenimento del servizio. Si parla di cifre non altissime, qualche euro l’anno, ma la notizia ha generato un certo malcontento, soprattutto perché lo SPID è diventato uno strumento quasi indispensabile per interagire con lo Stato. InfoCert, ad esempio, introdurrà il canone da luglio 2025. Questa decisione arriva, a quanto pare, perché i fondi che il Governo aveva promesso per sostenere la gratuità del servizio non sarebbero ancora arrivati, mettendo in difficoltà i gestori.

Quindi se hai attivato il tuo SPID con uno di questi provider potresti trovarti presto a dover sborsare qualche soldino. La buona notizia, se così si può dire, è che il rinnovo a pagamento non sarà automatico, se non darai il tuo consenso, semplicemente non potrai più usare lo SPID di quel provider. Poste Italiane, che gestisce la maggior parte delle identità digitali attive in Italia, al momento mantiene la gratuità del servizio, ma non è detto che la situazione non possa cambiare anche lì in futuro.

Ma c’è un’alternativa che sta prendendo sempre più piede e che, in un futuro non troppo lontano, potrebbe diventare la soluzione principale per l’identificazione digitale: la Carta d’Identità Elettronica (CIE). 
Già oggi, la CIE ti permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, proprio come lo SPID. L’idea è che la CIE diventi lo strumento unico e universale per l’accesso ai servizi digitali, superando l’attuale sistema che vede convivere SPID e CIE. In questo modo, potremmo dire addio alla necessità di avere credenziali diverse e di pagare per un servizio che dovrebbe essere accessibile a tutti in quanto fondamentale per la cittadinanza digitale. Passare alla CIE, di per sé, non comporta un costo aggiuntivo rispetto a quello che già paghiamo per l’emissione del documento fisico, che è di circa 22-25 euro a seconda del Comune. 

Sembra che il futuro dell’identità digitale in Italia sia sempre più orientato verso un unico, pratico e, si spera, gratuito strumento: la nostra buona vecchia, ma ora molto più tecnologica, Carta d’Identità Elettronica.

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