L’IA tra i banchi di scuola, il contest sull’intelligenza artificiale del Ministero dell’Istruzione e del Merito

 L’IA tra i banchi di scuola, il contest sull’intelligenza artificiale del Ministero dell’Istruzione e del Merito

Si chiama “L’IA tra i banchi di scuola: idee e progetti per sviluppare competenze trasversali per il futuro” il nuovo contest destinato alle studentesse e agli studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado su tutto il territorio nazionale. Il concorso è promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (Direzione Generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale) nell’ambito delle attività di formazione per gli studenti sul tema delle competenze digitali. L’obiettivo è prevenire i rischi legati ad un uso non consapevole dell’intelligenza artificiale generativa, potenziare le conoscenze e le competenze delle studentesse e degli studenti in relazione al tema dell’IA e cogliere le opportunità che essa può offrire nell’attività didattica.

Quali sono le tipologie di risorse ammesse al contest? Gli elaborati prodotti dagli studenti devono avere “natura visuale”, ad esempio: un’immagine o un video creati con l’utilizzo della GenAI. Mentre le scuole primarie e secondarie di primo grado possono realizzare un video o un disegno creati con altri strumenti digitali che parlino dell’uso dell’intelligenza artificiale nei vari contesti di vita. I contenuti dovranno riguardare queste aree specifiche: Data Literacy: alfabetizzazione su informazioni e dati; Sicurezza: protezione della privacy e dei dati personali; Comunicazione e collaborazione: esercitare la cittadinanza attraverso le tecnologie digitali; Creazione di contenuti digitali: sviluppare contenuti digitali. Mentre i temi proposti dagli organizzatori sono: Cyberbullismo; “Non sei sola”: basta violenza sulle donne; STEAM in rosa: le donne nella scienza; Multiculturalità e multilinguismo; Transizione ecologica e digitale.

I docenti avranno un ruolo fondamentale nel guidare gli studenti nella scelta delle tematiche e nella documentazione del processo”, si legge nel regolamento, ed “è importante ricordare che il prodotto digitale creato è solo una parte del concorso, poiché verrà valutato anche il lavoro di progettazione, di connessioni interdisciplinari e di contaminazione tra saperi. Dalla documentazione allegata si deve poter evincere con chiarezza il percorso di analisi e approfondimento affrontato dagli studenti in merito alle tematiche scelte e le competenze digitali esercitate. Per le classi della scuola secondaria di secondo grado è considerato elemento di preferenza l’uso consapevole dell’IA nella creazione del prodotto digitale finale”. Ogni istituto scolastico può partecipare al contest attraverso l’area riservata riservata del Pnsd (Piano nazionale scuola digitale): https://scuoladigitale.istruzione.it/. La scadenza per la presentazione dei lavori è fissata al 5 aprile 2024.

Un contest che dimostra come la scuola debba essere aperta alle innovazioni, mantenendo, però, sempre un approccio pedagogico chiaro nel rapporto tra studenti e didattica. Ed è così che si spiega anche la recente nota del ministro Giuseppe Valditara sulle nuove linee guida legate all’educazione alla cittadinanza, di prossima pubblicazione. “In coerenza con quanto sta emergendo da diversi studi anche internazionali – ha spiegato il ministro – è sconsigliato l’utilizzo anche a fini didattici dello smartphone dalle scuole d’infanzia alle scuole secondarie di primo grado. Per le scuole primarie è raccomandato invece l’utilizzo del tablet esclusivamente per finalità didattiche e inclusive”.

La tecnologia, insomma, va usata a scuola con intelligenza e gradualità, avendo la consapevolezza che si tratti di un mezzo per raggiungere uno scopo. E lo scopo deve essere l’educazione delle nostre studentesse e dei nostri studenti e la loro crescita formativa.

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