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SMILE TO VOTE: elezioni e AI

L’intelligenza artificiale si sta infiltrando sempre di più nella nostra quotidianità, ma cosa accadrebbe se cominciasse ad invadere la nostra privacy e prevedere le nostre decisioni?

Per comodità, stiamo già lasciando che i sistemi automatizzati prendano sempre più decisioni per noi. E secondo alcuni specialisti lo scenario in cui saremmo disposti a far scegliere all’AI a quale partito votare secondo dati biometrici, non è poi così lontana.

I dati necessari a tal fine sono liberamente accessibili. A casa, Alexa, Google Home e altri sistemi ascoltano le nostre conversazioni; sui social media forniamo prontamente approfondimenti sulle nostre opinioni e abitudini private; e le telecamere di sorveglianza ci seguono ovunque andiamo negli spazi pubblici. 

Il progetto SMILE TO VOTE nasce proprio dall’idea di volersi interrogare su quali sono i limiti a cui siamo disposti ad arrivare. Si tratta di un vero e proprio esperimento sociale.

Attualmente il progetto è presente all’interno del FUTURIUM LAB, nel centro della città di Berlino.

Come funziona? Si tratta di una vera e propria cabina elettorale nella quale una volta entrati, ci sarà una telecamera che effettuerà una scannerizzazione dei dati biometrici del volto confrontandoli con i dati presenti nel sistema. Una volta analizzato il volto, mostrerà in termini percentuali il partito di appartenenza.

Uno degli ideatori, Alexander Peterhänsel, spiega come siano stati creati questi sistemi: “Abbiamo alimentato il sistema con 700 foto di parlamentari tedeschi, ordinate per appartenenza politica. In questo modo, l’IA ha appreso modelli visivi associati a ciascuna parte. Chi utilizza Smile to Vote viene automaticamente misurato e confrontato con questi modelli esistenti. Tutto ciò avviene al di sotto della soglia della percezione umana”.

L’intero progetto vuole sottolineare l’eccessività ingenuità che poniamo nei confronti delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale. I nostri dati hanno un valore enorme ed è importante comprendere come la nostra privacy venga sempre di più messa in pericolo.

Questo si tratta di un esperimento sociale, ma quanto è lontano dalla realtà?

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