Sanremo 2023: la potenza della multimedialità

 Sanremo 2023: la potenza della multimedialità

Ora che Sanremo 2023 è giunto alla conclusione, per tutti i suoi partecipanti è tempo di parlare di dati e qui i numeri parlano chiaramente e dimostrano la potenza della multimedialità.

Per tutte e cinque le serate è stato raggiunto oltre il 60% dello share televisivo, con milioni di italiani sintonizzati a guardare lo stesso prodotto.

Nei social si parla addirittura della “settimana santa” ed è diventato ufficialmente uno degli eventi più attesi dell’anno. Ma come ha fatto il festival della canzone italiana a diventare “imperdibile” e “chic” dopo anni in cui aveva perso qualsiasi tipo di attrattiva?

L’esperimento perfetto è stato quello di cambiare un tipo di format divenuto ormai noioso e obsoleto, dando spazio alle nuove leve del panorama musciale nazionale e spaziando tra generi musicali differenti tra loro.

Oltre a questi elementi legati maggiormente al suo aspetto stilistico e musicale, sono state compiute delle strategie di marketing eccellenti, utilizzando la multimedialità come leva principale della comunicazione.

Da quanto riportato dall’ufficio stampa Rai, le interazioni social per la 73a edizione del festival della canzone italiana ammontano a 50,4 milioni, il 50% in più rispetto all’edizione del 2022. In evidenza viene messo il profilo TikTok @SanremoRai con oltre 97 milioni di visualizzazioni.

Ennesimo record per questa edizione, vede la finale di Sanremo2023, secondo i dati Auditel, come l’evento non sportivo che ha generato un maggior numero di visualizzazioni.

In particolar modo, vediamo l’utilizzo simultaneo di diverse piattaforme come Spotify con le sue playlist create per l’evento e i diversi podcast condotti da personaggi pubblici conosciuti come “Muschio Selvaggio” di Fedez e Luis Sal, “Tutte le volte che” di Camilla Boniardi e Alice Venturi, due note content creator, e molti altri.

Per non parlare degli innumerevoli format creati per l’occasione nei diversi canali di intrattenimento, come “Italian do hits better” di Amazon Music con il celebre direttore d’orchestra Giuseppe Vessicchio o “Viva Rai2! Viva Sanremo” di Fiorello.

Scegliere di intraprendere un tipo di comuncazione di questo tipo ha fatto in modo che si creasse una vera e propria community e fandom di Sanremo che raccoglie milioni e milioni di italiani. Creando un vero e proprio processo di interazione.

Pensiamo al successo ottenuto da “Fantasanremo”, il fantasy game basato sul Festival della canzone italiana, che consistente nell’organizzare e gestire squadre virtuali formate da cinque degli artisti in gara che sfidandosi tra loro attraverso l’attribuzione di bonus e malus ottengono un determinato punteggio. Quest’anno il game è riuscito a raccogliore più di 1 milione di squadre.

Anche la scelta di invitare alle diverse serate volti noti all’interno dei social media, come content creator e importanti influencer ha sicuramente contribuito alla crescita delle interazioni.

L’emblema ufficiale della potenza della multimedialità l’abbiamo vista nel corso della prima serata del festival in cui durante la diretta televisiva la co-conduttrice e imprenditrice digitale Chiara Ferragni ha annuciato l’apertura del profilo Instagram ufficiale del direttore artistico nonchè conduttore Amadeus sotto il nickname di @amadeusonoio che nel giro di 5 minuti è riuscito a raccogliere oltre 500k di followers.

Lo scopo di questo tipo di comunicazione è quello di rendere l’interno spettacolo maggiormente interattivo e coinvolgente puntando ad un target più ampio possibile.

Attraverso questo processo si è riusciti a trasformare un tipo uno show passivo in una vera opera d’intrattenimento ed ora non vediamo l’ora di sapere cosa ci riserverà Sanremo2024.

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