Twitter introduce una nuova politica per contrastare la disinformazione in caso di crisi

 Twitter introduce una nuova politica per contrastare la disinformazione in caso di crisi
Dal Covid-19 alla guerra russo-ucraina, Twitter ha deciso di introdurre una nuova politica per contrastare fake news e disinformazione durante situazioni di emergenza come quelle che stiamo vivendo. Sarà sufficiente?

In tutto il mondo, le persone usano Twitter per trovare informazioni affidabili in tempo reale -afferma Yoel Roth, Responsabile sicurezza e integrità di Twitter– Durante i periodi di crisi, come situazioni di conflitto armato, emergenze di salute pubblica e disastri naturali su larga scala, l’accesso a informazioni e risorse credibili e autorevoli è molto più critico“.

Risulta necessario fare qualcosa. Con questa consapevolezza il social network, che in queste ultime settimane è stato sotto i riflettori per il “tira e molla” con Elon Musk, introduce una nuova politica di contrasto alla disinformazione negli specifici periodi di crisi.

Ce ne siamo resi conto forse solo con il Covid-19 e con l’Assalto a Capitol Hill, che le fake news diffuse sui social possono produrre gravi conseguenze su un pubblico molto ampio. In fondo meglio tardi che mai, perché come prosegue sempre Yoel Roth: “In tempi di crisi, informazioni fuorvianti possono minare la fiducia del pubblico e causare ulteriori danni alle comunità già vulnerabili“.

Cosa farà Twitter?

E se questo è evidentemente vero, ecco cosa farà Twitter nello specifico per contrastare la disinformazione:

  • Nasconderà le affermazioni potenzialmente dannose con un avviso;
  • Questi contenuti non verranno amplificati nelle sezioni Home, Cerca e/o Esplora;
  • Gli utenti dovranno fare clic sull’avviso per visualizzare il Tweet:
  • I Mi piace, i Retweet e le condivisioni verranno disabilitati e l’avviso si collegherà a ulteriori informazioni che spiegheranno l’approccio di Twitter alla disinformazione.

I tweet che saranno considerati “potenzialmente dannosi” riguarderanno (fonte Twitter):

  • Falsa copertura o segnalazione di eventi, o informazioni che caratterizzano erroneamente le condizioni sul campo durante l’evolversi di un conflitto;
  • False accuse sull’uso della forza, incursioni sulla sovranità territoriale o sull’uso delle armi;
  • Accuse palesemente false o fuorvianti di crimini di guerra o atrocità di massa contro popolazioni specifiche;
  • Informazioni false riguardanti la risposta della comunità internazionale, le sanzioni, le azioni difensive o le operazioni umanitarie.

La nuova politica è stata elaborata a partire dal conflitto russo-ucraino, ma si applicherà anche ad altre crisi globali emergenti, sulla base delle linee guida dell’Inter-Agency Standing Committee (IASC) delle Nazioni Unite e di altri quadri umanitari globali.

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