L’ufficio diffuso per lo smart worker

 L’ufficio diffuso per lo smart worker

datamagazine.it

Tenendo ben presente che lo smart working non significa lavorare da casa ma significa poter operare da qualsiasi parte io mi trovi, è ovvio che se il mio lavoro consiste nell’utilizzo di un pc e di una connessione internet, dovrò necessariamente trovare un luogo che mi permetta di sedermi comodo e di ottenere quel minimo di privacy e tranquillità per poter utilizzare le app aziendali, rispondere alle mail o partecipare ad un meeting e che, magari, sia dotato di una connessione al web sufficientemente potente da permettermi di effettuare tali attività.

Lavorare da casa poi non è sempre possibile, figli che giocano, mogli o mariti che lavorano anch’essi, condivisione degli stessi spazi dove risulta impossibile partecipare ad una riunione senza parlarsi sopra. Così una giovane startup milanese, Nibol, ha creato un network gestito da una app dove qualunque locale, bar, tavola calda, può aderire offrendo degli spazi riservati al lavoratore agile che, volendo, può prenotare ogni giorno uno spazio di lavoro differente in base a dove si trova, allo spazio fisico più o meno ampio o ai servizi che vuole avere, come ad esempio, una connessione più performante, l’aria condizionata, la possibilità di una meeting room da condividere con altri colleghi, il tutto valutato sulla app da altri fruitori del servizio che hanno provato a sfruttare quella location sia per lavorare che per fare colazione o pranzare.

Grazie a questa soluzione gli spazi di alcuni esercizi pubblici sono stati riconvertiti per rientrare a far parte della rete messa a disposizione da Nibol, riacquisendo così una clientela quotidiana che, in questi mesi in cui le principali aziende avevano attivato il lavoro agile, aveva scelto o era stata costretta a rimanere nel proprio domicilio.

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