Unione Italiana Ciechi: partnership con Amazon per un’innovazione al servizio delle disabilità

 Unione Italiana Ciechi: partnership con Amazon per un’innovazione al servizio delle disabilità

Lo scorso 17 luglio, l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti ha avviato una collaborazione con il colosso statunitense Amazon in un’ottica di utilizzo smart delle tecnologie, da mettere a frutto a servizio di coloro che soffrono di disabilità dello spettro visivo. 

In particolare, questa neonata partnership ha reso possibile la creazione e la distribuzione della nuova funzionalità dell’assistente vocale di Amazon “Alexa” chiamata “Libro in voce”.

Grazie a “Libro in voce”, sarà possibile usufruire dei libri dei cataloghi podcast e libro parlato direttamente sul dispositivo Amazon, sfruttando così i comodi comandi vocali dell’assistente vocale Alexa.

Questa iniziativa è un buon esempio di come innovazione e tecnologia permettono oggi, come mai nel passato, e in particolare permetteranno in futuro, di offrire nuovi sistemi di interazioni senza barriere. Una nuova modalità di fruizione dei servizi che supera le limitazioni sensoriali causate dalle malattie visive, motorie ed intellettive. 

Le tecnologie come il libro vocale presentato da UICI e Amazon, oltre a valorizzare le capacità residue del diversamente abile e a sopperire alle “mancanze”, crea un polo di buone pratiche e di know-how cibernetico in fasce della popolazione troppo spesso esclusa dai vantaggi dell’innovazione 4.0. Un paradosso, a prima vista, data la natura scalabile delle tecnologie informatiche di nuova concezione.

Un progetto, questo, avviato quindi con a cuore la convinzione che le nuove tecnologie, specialmente quelle digitali, devono divenire piano dove le disuguaglianze e i gap di competenze sono ridotti al minimo. Dove tutti, specialmente coloro che soffrono di malattie della vista, possano ritrovarsi in una piena condizione di inclusività con l’intera società.

Una spinta, infine, affinché il decisore pubblico rafforzi, sostenuto da iniziative come quella poc’anzi citata, le politiche di intervento in materia di inclusività e potenziamento del terzo settore. Un esempio potrebbe essere l’istituzione di un’iniziativa di studi e di raccolta dati che possa aiutare a reperire informazioni e nuovi elementi al fine di migliorare il processo di integrazione delle fasce più deboli grazie alle nuove tecnologie.

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