Cybersicurezza e gender gap: non è un settore per donne

 Cybersicurezza e gender gap: non è un settore per donne

Secondo il report 2022 Women in Cybersecurity, il gender gap è ben radicato anche in questo settore. Le professioniste in sicurezza informatica oggi sono solo il 24% a livello mondiale. Un dato ancora basso ma in costante, seppur lenta, crescita nel tempo. In tre anni le statistiche segnano un aumento del +4%, (erano il 20% nel 2019) e un +14% rispetto al 2013. Per gli esperti la percentuale è destinata a crescere ancora: si stima che nel 2031 si toccherà la quota di 35% di professioniste occupate in un ambito variegato che va dalla protezione delle reti aziendali ,e quindi la sicurezza IoT, IIoT e ICS, alla sicurezza informatica per il settore medico, automobilistico, aeronautico, militare e altro.

In questo settore le donne sono poche ma lasciano il segno. Il report ISC Women in Cybersecurity, infatti, registra una presenza maggiore di genere femminile nei posti di vertice: le professioniste rappresentano il 7% dei Chief Technology Officer (contro il 2% di uomini), il 9% dei Vicepresidenti IT (contro il 5% degli uomini), e il 18% dei Direttori IT (vs 14%). Dati che dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che a mancare non sono le potenzialità ma le possibilità di superare le barriere all’ingresso.

CYBERCRIME E OPPORTUNITA’ DI CARRIERA

La sicurezza informatica è un problema che riguarda tutti: dal singolo all’azienda, dalle istituzioni ai fornitori di infrastrutture sensibili. Solo nel 2022 in Italia si sono verificati 82 milioni di attacchi malware: “una cifra incredibile” per il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, che rivela quanto siano a rischio l’incolumità di dati di imprese, persone e strutture strategiche nel nostro Paese.

L’ultimo episodio in ordine di tempo si è registrato a fine febbraio in occasione della visita della premier Meloni a Kiev ad opera di attivisti cyber russi: attraverso attacchi Ddos (Distributed denial of service), sono stati messi fuori uso momentaneamente i siti istituzionali dei Carabinieri e del Viminale. Un’azione che ha avuto effetti limitati ma che dimostra quanto può essere vulnerabile l’Italia in una guerra geopolitica come quella in corso. 

Cybersicurezza e gender gap

“Il rischio è altissimo e la cybersicurezza è l’unica risposta per difendere la sovranità digitale e tecnologica in Italia e in Europa”, ha ammonito il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso nel suo intervento a CyberSec 2023, la conferenza di riferimento del settore cyber tenutasi i primi di marzo.

Esiste, però, una grave carenza di tecnici in questo settore con milioni di posti di lavoro vacanti. Secondo la stima dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), in Italia oggi servono oltre 100.000 esperti. Sono quindi tante le possibilità di carriera con un bacino di potenziali talenti ancora inutilizzato, in particolare di genere femminile che va supportato promuovendo ambienti di formazione e lavoro inclusivi.

IL PROGETTO “WOMEN IN CYBER”

Tra le realtà più attente a offrire pari opportunità ai talenti c’è sicuramente Talent Garden, la digital skills academy leader in Europa, che in occasione dell’8 marzo promuove il il progetto “Women in Cyber”. Si tratta di dieci borse di studio a copertura totale dei costi rivolte a donne disoccupate o inoccupate (cd. NEET, Not in Employment, Education or Training), con l’obiettivo di supportare ed avviare un loro percorso professionale nel settore della Cybersecurity.

Attraverso il programma “Deep – Cybersecurity Bootcamp” le borsiste saranno in grado di analizzare rischi e criticità nei sistemi di protezione aziendale e di pianificare e implementare i necessari meccanismi di difesa e potranno essere subito impiegate in lavori di base sulla sicurezza informatica. Grazie al contributo offerto da Groupama Assicurazioni e Softlab S.p.A., da sempre impegnate nella valorizzazione dei giovani talenti, la partecipazione al corso sarà totalmente gratuita per le 10 candidate più meritevoli.

Cybersicurezza e gender gap

IL PROGRAMMA

Il percorso formativo, che avrà inizio il 5 giugno, consiste in una full immersion di 13 settimane. Il programma è strutturato in 12 moduli durante i quali verranno apprese nozioni di base su hardware, software e sistemi operativi; nozioni di base sulla rete e il modello OSI, nonché overview su profili di carriera; progettazione, configurazione e risoluzione di problemi di rete; gestione e monitoraggio di una rete in modo approfondito; implementazione di sistemi di protezione aziendale e ruoli nel settore; storia di famosi hacker, nonché i diversi tipi di malware che usano per attaccare le loro vittime; metodologie di difesa e costruzione di architetture di rete sicure; identificazione, recupero, indagine e convalida di prove digitali in computer e altri dispositivi multimediali; metodi di analisi del malware come il reverse engineering; pratiche di difesa informatica, valutazione delle vulnerabilità, analisi forensi e processi di risposta agli incidenti e agli attacchi; trend analysis e come eseguirla; progettazione della sicurezza informatica, nonché valutazione e rilevazione di difetti di progettazione dei sistemi di sicurezza. 

Le iscrizioni sono aperte a partire da mercoledì 8 marzo e per accedere alla selezione è necessario completare l’application sul sito. Le candidate selezionate saranno invitate a un colloquio tecnico e motivazionale per valutarne competenze e prospettive. 

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