#ETHICS GYM. Alleniamo l’etica della comunicazione

 #ETHICS GYM. Alleniamo l’etica della comunicazione

Le parole contano. Fanno parte del nostro agire comunicativo, come le espressioni del nostro corpo, del volto, della voce. Allora occorre, oggi più che mai, in uno spazio che confonde tra pubblico e privato, tra reale e virtuale, avere cura di ciò che trasmettiamo”, introduce così Barbara Reverberi (LinkedIn Italia Top Voice 2022) “#ETHICS GYM. Alleniamo l’etica della comunicazione”, il nuovo saggio di Mariagrazia Villa da poco pubblicato dalla casa editrice FrancoAngeli.

Ethics gym

Un testo necessario, in un mondo della comunicazione spesso confuso e disorientato: “comunicare con un’etica è un vantaggio personale, ma soprattutto professionale. Perché significa saper costruire relazioni potenti, empatiche, durature” promette il libro fin dalla copertina.

Le neuroscienze stanno dimostrando come, per comunicare efficacemente, si debba entrare nella mente dell’interlocutore. Perché, allora, non farlo promuovendo valori morali?” si chiede giustamente Mariano Diotto, Neuromarketing & brand strategist e docente universitario.

E in effetti, osservando i dati del Global Digital Report 2022 realizzato da We Are Social e riportati nella prefazione, qualche domanda su come interagiamo on line ce la dovremmo porre costantemente:

• gli utenti internet sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni, da 2,18 miliardi nel 2012 a 4,95 miliardi a gennaio 2022; 

• gli utenti delle piattaforme social sono più che triplicati nello stesso arco di tempo, passando da 1,48 miliardi nel 2012 a 4,62 miliardi a gennaio 2022; 

• gli utenti social corrispondono al 58,4% della popolazione mondiale; 

• il tempo speso online è poco meno di 7 ore al giorno, circa il 40% del tempo attivo, ragionando su una media di 7-8 ore di sonno a notte.

“L’etica è la prima competenza che chiunque comunichi, soprattutto nell’ambito di una professione digitale, dovrebbe possedere. Svilupparla conferisce un fondamentale vantaggio professionale, non solo personale. Consente di costruire relazioni potenti, empatiche, durature. E di aumentare il proprio potenziale e, pertanto, le performance, la produttività, la qualità del proprio lavoro e il benessere individuale e di team. Il segreto per accrescerla? Allenamento, allenamento, allenamento” spiega l’autrice che è giornalista e presiede il Comitato etico del Constructive Network, la rete italiana dei comunicatori e professionisti dell’informazione che crede nel giornalismo costruttivo. Dal 2014 la Villa è docente di Etica e deontologia ed Etica e media allo IUSVE di Venezia e Verona e si occupa di communication ethics coaching nelle aziende e nelle scuole. 

Questo libro si propone come una vera e propria palestra dell’etica: dalle barrette energetiche di filosofia antica ai board games pensati per una buona comunicazione, passando dal coaching e dal dibattito sul tema, fino alle normative vigenti. Senza dimenticare l’affiancamento dei migliori personal trainer: i professionisti del settore. Un percorso per diventare campioni dell’etica, adatto sia ai comunicatori di mestiere sia agli imprenditori; sia agli studenti in ambito comunicativo, dall’editoria al giornalismo, al marketing e ai docenti di ogni materia. 

Comunicare ha una natura eminentemente relazionale perché può avvenire soltanto in presenza – fisica o digitale, reale o immaginata – di un interlocutore o più di uno. Per cui, tutte le volte in cui confabuliamo da soli in auto o conversiamo con lo specchio la mattina, non stiamo realmente comunicando. Per poterlo fare, abbiamo la necessità, l’urgenza, l’obbligatorietà di qualcuno oltre noi. Non basta pronunciare un discorso, scrivere un testo, scattare una foto, girare un video o tracciare un disegno per comunicare. Ci vuole un destinatario, qualcuno che già vive nel destino del messaggio che mandiamo e nel vincolo del legame che si crea tra noi” si può leggere nelle prime pagine del testo, svelando quello che accadrà: la creazione di una relazione empatica con il lettore, così da stimolarlo a migliorarsi e a crescere. Dentro e fuori la propria professione.

About Post Author

Potrebbe anche interessarti