Piccole imprese agili crescono

 Piccole imprese agili crescono

La necessità di migliorare la propria capacità di gestire le priorità aziendali in continuo cambiamento (64%), l’esigenza di accelerare la consegna di un software (64%) e il bisogno di aumentare la produttività di un team (47%): secondo lo “State of Agile Report”, l’overview internazionale sull’applicazione del modello agile nelle imprese, sono queste le prime 3 ragioni per cui le aziende adottano un approccio agile.

L’emergenza Covid ha imposto un cambiamento profondo dei modelli aziendali, ma il “modello agile” viene visto ancora da troppe aziende solo come una metodologia da applicare limitatamente alla gestione di progetti o allo sviluppo di prodotti, cambiando o anche trasformando alcune aree dell’azienda e lasciandone molte altre non coinvolte. 

“L’approccio agile – spiega Alfonso Fuggetta, direttore scientifico e Amministratore Delegato di Cefriel che ha redatto il white paper “L’impresa agile” – nasce per affrontare le sfide dei nostri tempi: richieste che cambiano velocemente, tempistiche sempre più strette, piani di attività difficili da rispettare e, infine, la sfida più grande, ovvero il rischio di non produrre un risultato dal valore riconosciuto per gli interlocutori per i quali stiamo lavorando”.

Ma cosa significa per un’impresa adottare un approccio agile? Per poter essere agile l’impresa deve interiorizzare i concetti di:

  • centralità del valore: guidare le decisioni strategiche e la scelta e realizzazione delle iniziative aziendali verso una crescita del valore riconosciuto (sia esternamente che internamente all’azienda stessa) permette all’azienda di immettere sul mercato prodotti di successo;
  • miglioramento continuo di prodotto e di processo: sviluppare metodi e strumenti per facilitare il miglioramento continuo in modo da adeguare i propri processi per rispondere alle sfide di mercato rendendo l’impresa più competitiva;
  • importanza delle persone: far crescere e supportare le persone per renderle autonome e responsabilizzate; metterle in grado di lavorare al meglio e far emergere, in questo modo, soluzioni migliori alle sfide aziendali.

L’idea è che un’azienda agile sia per sua natura un’impresa che nel suo DNA contiene la capacità di migliorarsi costantemente per creare prodotti e servizi complessi di sempre maggior valore. Un’azienda capace di reagire velocemente ai continui cambiamenti e alle sfide dei mercati. L’agilità, quindi, come l’altra faccia della resilienza: motore propulsivo e non solo capacità di reagire al peggior scenario possibile.

Ancora una volta la chiave di volta è nell’approccio culturale, il passaggio richiesto è che dall’applicazione di metodi e strumenti agili applicati solo a singoli progetti dell’azienda, si passi a concepire l’intera impresa come agile.

“Il percorso verso l’agilità è diverso per ogni azienda – spiega Annalisa Binato, curatrice del white paper – Non ci si deve limitare a sostenere l’adozione di uno specifico modello per alcune dimensioni e attività dell’impresa, ma si deve partire dalla comprensione dell’azienda e dall’ascolto costante dei suoi bisogni, durante l’intero percorso costruito per creare un cambiamento culturale e operativo profondo e diffuso”. 

Ma come fa un’azienda a diventare agile? Se è vero che esistono dei modelli predefiniti o dei casi d’uso di successo diventati a loro volta modelli, nel white paper si parla di 5 step per integrare all’interno di un’impresa il modello agile:

  • Capire il perché. L’approccio agile è il fine, non il mezzo. Ecco perché serve consapevolezza dei risultati che si vogliono raggiungere attraverso l’uso di questo metodo.
  • Prepararsi al cambiamento. Coinvolgere correttamente chi avrà un ruolo centrale nell’applicazione del metodo favorirà la nascita di ambassador o evangelist del cambiamento culturale, che supporteranno i colleghi e, più in generale, l’intera organizzazione.
  • Introdurre e sperimentare il cambiamento. Il modello agile si basa sul feedback. Cominciare a sperimentare l’approccio tramite iniziative pilota, in un perimetro organizzativo anche piccolo, purché significativo, permette di poter imparare dalle esperienze.
  • Abbracciare il cambiamento. Una volta stabilito il modello, l’impresa potrà secondo i suoi obiettivi e i suoi tempi strutturare una roadmap di adozione della modalità agile.
  • Far crescere una cultura agile. Il modello agile è prima di tutto un approccio culturale che prevede responsabilizzazione, trasparenza, collaborazione e ricerca costante della qualità. Si tratta, quindi, di valorizzare l’apprendimento continuo, diffondendo le esperienze maturate all’interno dell’impresa stessa.

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