A Zwichau il gruppo Volkswagen investe sulla fabbrica del futuro

 A Zwichau il gruppo Volkswagen investe sulla fabbrica del futuro

Zwickau, cittadina situata nella bassa Sassonia e storicamente nota per aver dato i natali ad una delle più prestigiose case automobilistiche tedesche, l’Audi, torna oggi a far parlare di sé per essere il luogo che ospiterà un grande cambiamento nel settore automobilistico.

Il Gruppo Volkswagen ha infatti annunciato che il 26 giugno è uscito, dallo stabilimento di Zwickau, l’ultimo esemplare di auto con motore a combustione, da questo momento in avanti nella cittadina sassone si produrranno soltanto veicoli elettrici.

La conversione è in atto già da alcuni mesi ma prima dell’uscita del primo modello a batteria occorre attendere ancora qualche settimana. La produzione in serie inizierà con la Volkswagen ID.3, seguiranno la Volkswagen ID.4  e successivamente altri modelli della gamma ID, poi sarà la volta di un veicolo Audi (con tutta probabilità un Suv) e Seat, fino a raggiungere a pieno regime, una capacità produttiva di 330.000 auto l’anno.

La casa tedesca non si è accontentata di riconvertire lo stabilimento al solo fine di produrre auto elettriche ma ha voluto puntare a raggiungere il più basso impatto ambientale possibile imponendosi l’obiettivo di produrre vetture – ID3 nello specifico – con un bilancio neutro dal punto di vista delle emissioni di CO2, utilizzando corrente ecologica prodotta da centrali idroelettriche, inoltre le emissioni rimanenti, provenienti dal generatore di calore e corrente ad alta efficienza interno, verranno compensate mediante progetti di tutela del clima certificati secondo gli standard ufficialmente riconosciuti.

La Volkswagen è decisa a far diventare lo stabilimento di Zwichau un modello per le fabbriche del futuro anche dal punto di vista dell’automazione. La produzione è infatti affidata al lavoro di uomini e robot che collaborano insieme, portando l’efficienza su standard decisamente elevati ed innovativi. Nel prossimo futuro i robot verranno integrati di ulteriori unità fino ad averne circa 1.700 che, non solo non avranno alcun impatto negativo sull’impiego occupazionale, ma rappresenteranno un valido aiuto per i lavoratori che verranno esonerati da ruoli faticosi o gravosi dal punto di visto ergonomico.

di Cristina Giacomelli

About Post Author

Potrebbe anche interessarti