Comunicare su Twitter in tempo di crisi: una nuova sfida per i brand

 Comunicare su Twitter in tempo di crisi: una nuova sfida per i brand

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L’emergenza Coronavirus ha davvero cambiato le nostre abitudini, sia dal punto di vista fisico, nell’approccio alla quotidianità, sia dal punto di vista comunicativo. Sono cambiate le priorità e l’utente fa molta più attenzione a quello che legge e che scrive. Se da una parte sono i comportamenti del pubblico a variare, contemporaneamente anche i protagonisti della comunicazione devono adeguarsi. Brand, media, istituzioni, e quindi aziende, enti, giornalisti, influencer, tutti hanno l’obbligo di utilizzare maggior cautela nel comunicare, non solo in riferimento alla pubblicità, al marketing, ma anche rispetto ai messaggi riguardanti la vita privata, che sempre più spesso viene condivisa sui social e sul web. In questo momento, ogni parola deve essere pesata. 

La Brand Communication in tempi di crisi, come l’ha ribattezzata Twitter in un recente articolo, è fondamentale. Si, Twitter, proprio lui. Non solo non è morto, ma anzi qualcuno l’ha ribattezzato “l’unico vaccinato alla pandemia”, poiché la piattaforma social ha fatto registrare una crescita importante nel numero di utenti attivi e nella quantità di contenuti. Dal Blog ufficiale di Twitter, le notizie che arrivano confermano questo trend: da quando è scoppiato il caso Covid-19, si sono susseguiti milioni di tweet in tutto il mondo con un tweet ogni 45 millisecondi e l’hashtag #coronavirus è tra i più utilizzati nel 2020 in tutto il mondo. 

I consigli che Twitter offre alle aziende, rispetto ai comportamenti registrati sulla piattaforma, sono molteplici: aggiornarsi, seguire lo sviluppo della pandemia e restare sempre sul pezzo, ma anche guardarsi dentro prima di scrivere o intervenire nelle conversazioni, puntando a mantenere il proprio tono di voce rispetto alla fan base. Intercettare le conversazioni degli utenti, può essere utile per interpretare il cambiamento di comportamento citato in precedenza, fondamentale per parlare la stessa lingua dei consumatori. Non bisogna però per forza parlare della pandemia, se un’azienda non è toccata in prima persona, può mantenere una comunicazione in linea con le strategie aziendali, pur sempre con rispetto della tragedia che milioni di persone stanno vivendo. Twitter ci trasmette un insegnamento molto importante: i contenuti condivisi sul Covid-19, pur essendo moltissimi, sono soltanto l’1% di tutti i tweet condivisi. Questo significa che le persone sono connesse per ricevere informazioni, news, aggiornamenti in tempo reale, non solo sulla pandemia, ma anche sulla politica, la cultura, l’intrattenimento, lo sport. 

È sicuramente fondamentale esserci, ma anche farlo con la giusta mentalità: positività, senso di appartenenza alla comunità, attendibilità e autorevolezza. Specialmente su Twitter, gli utenti si aspettano condivisioni di contenuti di qualità: cerchiamo di non tradire le aspettative creando post che siano interessanti e soprattutto utili in questo delicato momento. 

di Luca Rallo

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